Improvvisamente tua figlia si veste diversamente, ha nuovi amici (che non conosci), diventa fan di musica che non capisci e inizia a suonare la chitarra. Quello che dici non ha più interesse, anzi viene messo in discussione. Non ascolta più, fa di testa sua, ti chiede di uscire la sera anche in piena pandemia oppure sta in camera tutto il giorno, quando le parli ti risponde a monosillabi e non aiuta mai in casa. Infine, mi puoi dare dei soldi?

Per molti genitori l’arriva dell’adolescenza è un fulmine a ciel sereno. Ci sono momenti in cui è ancora la tua bambina, altri in cui una persona sconosciuta. Questo può destabilizzare tutta la famiglia, dopo anni di abitudine con un bambino che cresce e che avevi imparato a conoscere.
Il punto è che se non riesci a gestire tuo figlio adolescente non vuol dire che sei un cattivo genitore. Vuol dire che tuo figlio… è adolescente!
Riconoscere alcuni segnali può aiutarti a capire cosa sta succedendo e a gestire il gestibile al meglio. Ne parlo in questa puntata, indicato 5 segnali per capire che è arrivato quel momento, e per non disperare.
07:45 Segnale 1: Riconosci le tue emozioni
Un modo infallibile per capire quando tuo figlio è entrato nell’adolescenza è ascoltare le tue emozioni. Se ti senti sotto shock per certi comportamenti che non erano mai emersi, se sei disorientato da un figlio che non riconosci più, se ti senti travolto da ondate di stress, rabbia o disperazione, è probabile che tuo figlio sia entrato nell’adolescenza.
Per approfondire il tema dello stress, recupera la puntata 87 del podcast.
09:19 Non saranno così per sempre
Pensa a come eri tu alla sua età. Pensa a come sei oggi. Sei la stessa persona? Probabilmente no. Immagino che avrai imparato alcune cose, avrai sbagliato, avrai fatto esperienze. Quasi sicuramente alcune cose che pensavi quando eri adolescente oggi ti sembrano assurde, certi modi di parlare o di vestire. Forse ti imbarazza anche pensare a certe parole che hai detto ai tuoi genitori o ad alcune cose che loro neanche sanno.
Lo stesso vale per tuo figlio. Così com’è oggi è una fase di ricerca e passaggio della vita, necessaria ma non definitiva.
11:07 Segnale 2: Hanno bisogno di scoprire chi sono
L’adolescenza fa parte del processo di individuazione. L’individuazione è il percorso che ognuno fa nella sua vita per diventare se stesso. L’adolescenza è una parte di questo percorso che ha alcune caratteristiche particolari. Tutti gli adolescenti sono diversi, ma alcuni temi sono ricorrenti.
Pensa alla tua adolescenza e ai segreti che hai nascosto ai tuoi genitori. Ognuno di quelli è stato fondamentale per capire qualcosa di più su di te. L’adolescenza serve a scoprire come usare la propria potenza. Vuol dire provare e sbagliare. Lascia che tuo figlio sbagli, l’importante è che senta la tua presenza forte per quando avrà bisogno del tuo aiuto.
Individuazione vs ribellione. Parte del processo di individuazione è la messa alla prova dei valori della famiglia. È un test di quello che voglio io, di come la penso io, di cosa è importante per me. Serve a separarsi dai genitori e diventare se stessi. Può essere confusa con una ribellione o un capriccio. Se il tuo stile è autoritario, può essere che ci sia anche una componente di ribellione a un ambiente troppo soffocante e controllante. In genere è una fase dello sviluppo.
Il paradosso del bravo adolescenze: un po’ di turbolenza è una, troppa tranquillità è sintomo di “ricerca dell’approvazione” per timore di non essere amato o accettato.
15:04 Il paradosso del bravo adolescente.
Molti genitori sperano che i loro figli adolescenti siano “bravi”. In questa’idea però si mescolano tanti pregiudizi ed è importante riconoscerli. Prova a fare questo esercizio:
- Senza pensare a tuo figlio o tua figlia, prova a scrivere una lista dei comportamenti “normali” o “tipici” degli adolescenti.
- Poi scrivi una lista dei comportamenti di quello che secondo te è un “bravo adolescente”.
- Riguarda le liste e pensa ai tuoi figli. Forse noterai che le caratteristiche “normali” sono un po’ esagerate, e che quelle da “bravo” sono un po’ irrealistiche. In mezzo tra questi due pregiudizi c’è tuo figlio, con le sue caratteristiche.
Inoltre un adolescente troppo bravo è un problema, perché è un figlio alla continua ricerca di approvazione, che ha paura a sfidare, mettersi in gioco, rischiare. Conoscerà meno i suoi limiti e i suoi punti di forza e alla prima sfida più impegnativa (Liceo? Università? Lavoro?). Rischierà di sciogliersi come neve al sole.
17:06 Segnale 3: Non sei più un “dio”.
Per i bambini i genitori sono l’Esempio per eccellenza, sono degli dei, dei punti di riferimento. Improvvisamente, quando arriva l’adolescenza questa immagina cade e i tuoi figli non ti ascoltano più, ti sfidano, ti offendono.
Psicologicamente accade una cosa che si chiama “proiezione” e funziona in questo modo. Quando un bambino nasce immagina che abbia una sua “potenza” che però non è ancora in grado di gestire. Allora la dà a te e di chiede ti tenerla in prestito per qualche anno. Questa potenza ti fa sentire importante per loro e loro si sentono dipendenti da te perché tu proteggi qualcosa di loro. Quando arriva l’adolescenza chiedono di riprendersi la potenza che ti hanno prestato. Tu ti senti depotenziato e loro onnipotenti. Ci vorrà un po’ di tempo per trovare un equilibrio.
Ora che ho ripreso il prestito che ti avevo dato devo capire come utilizzare le mie capacità. Questo può sfociare in lotte di potere con i genitori. Prova a mollare un po’, non lo fa contro di te ma per capire cosa è capace di fare. Se si privano gli adolescenti della possibilità di esplorare il proprio potere, cercando di controllarli o sottometterli, si stanno privando i figli di qualcosa di loro. Quel potere lì è un prestito, ricorda. Si vedono onnipotenti e onniscienti. Quando riprendono il loro potere la sensazione è di poter fare tutto e di sapere tutto, è come Spiderman quando acquisisce i poteri.
21:03 Relazione con i pari.
Improvvisamente i compagni di classe e gli amici sono più importanti dei genitori. Capisci che tuoi figlio è adolescente quanto tra le priorità della sua vita c’è l’essere in o out, essere più fico o essere un diverso.
I genitori sono imbarazzanti. Alcuni genitori sono feriti dal fatto che i figli non volgiano più farsi vedere in giro con loro. Fa sempre parte del processo di individuazione, in particolare di un passaggio che è la separazione. Come puoi intuire, per essere me stesso devo sentirmi e farmi vedere separato dai miei genitori.
23:37 Segnale 4: Bisogno di privacy.
Gli addolcenti vogliono più privacy, nascondono alcune cose e improvvisamente quel bambino che ti raccontata tutto quello che succedeva non ti racconta più niente. I genitori hanno paura di perdere il controllo e per questo di essere dei cattivi genitori, che non possono proteggere i figli da rischi come droghe, internet, persone pericolose. Il problema è che non esiste un modo di impedire ai ragazzi di fare queste cose e di correre i rischi. Lo faranno lo stesso, ma di nascosto e tu non lo saprai mai finché non sarà tardi. Molto meglio mostrare loro amore incondizionato in modo che possano percepirvi come risorse alle quali fare riferimento e creare un contesto nel quale vi racconteranno la maggior parte delle cose. Altrimenti, per paura di perdere libertà, di ricevere punizioni e umiliazioni, vi terranno tutto nascosto.
27:59 Segnale 5: Grandi cambiamenti fisici ed emotivi.
In quegli anni il corpo dei tuoi figli cambia molto: mestruazioni, peli, altezza, sessualità. Improvvisamente si sentono in un corpo che non gli appartiene e questo destabilizza. Inoltre il loro cervello è in fase di sviluppo e non è in grado di essere troppo razionale, proprio perché quelle aree devono ancora maturare.
Ricorda che “sta crescendo” e non è “cresciuto”.
La ricetta per crescere
Questa settimana ho scelto una ricetta in cui c’è un passaggio un po’ più difficile ma che metaforicamente può fare pensare all’adolescenza. Parlo della preparazione del caramello. Il caramello, infatti, prevede un “passaggio di stato” da liquido a denso che richiede un po’ di tempo e pazienza ma che quando avviene è molto rapido e bisogna stare attenti per farlo avvenire al meglio.
Tarte Tatin semplificata
Ingredienti:
- 60g di burro
- 150g di zucchero
- 4 banane
- 1/2 cucchiaio di cannella in polvere
- 1 arancia (opzionale)
- farina per spolverare
- 250g pasta sfoglia
- Opzionale: gelato o crema
Preparazione
- Preparare le banane caramellate. Scaldare il forno a 180. Tagliare il burro a cubetti e metterlo in una pirofila. Scaldare a fuoco basso, far fondere il burro, aggiungere lo zucchero e cuocete qualche minuto, mescolando finché non cambia stato e diventa scuro e caramellato (non bruciato!).
- Intanto tagliare le banane a metà e adagiarle sul caramello. Togliere la pirofila dal fuoco, cospargere di cannella e grattarci la scorza di mezza arancia.
- Preparare la copertura della pasta. Coprire il tutto con la pasta sfoglia, punzecchiare con una forchetta e mettere in forno per 25-30 minuti.
- Quando la Tarte Tatin è pronta, capovolgerla in un colpo solo (fate attenzione!). Se volete aggiungere il gelato o la crema.