Tutti i genitori si ritrovano, prima o poi, a urlare ai propri figli. A volte capita anche di perdere il controllo. È una reazione normale, ma può essere evitata se si capisce perché a volte i bambini hanno dei comportamenti difficili e insopportabili.
Ne parlo nella puntata 114 del podcast Crescere Con Tuo Figlio.
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Quando i figli reagiscono alle parole dei genitori senza ascoltare o accentuando determinati atteggiamenti, magari mentre stanno effettivamente compiendo azioni pericolose o dannose, è facile arrabbiarsi e avere poco autocontrollo.
Spesso i comportamenti dei bambini sono appropriati e in linea con la loro età e il loro sviluppo, in quanto sperimentano e scoprono nuove cose riguardo loro stessi e gli altri. Vogliono esplorare, testare, toccare, provare a camminare, assecondare la propria spinta evolutiva. Nei figli più grandi equivale a diventare più autonomi, staccarsi dai genitori e affermare la propria identità.
Al di là dei singoli casi, è importante ricordare che la corteccia prefrontale è la parte del cervello che si sviluppa per ultima. Questa parte si occupa, tra le altre cose, della regolazione delle emozioni, del capire cosa è giusto e cosa è sbagliato, delle risposte razionali in sostituzione alle reazioni impulsive.
I bambini e i ragazzini non hanno proprio le possibilità di capire determinati valori e non sono in grado di comprendere un limite. Certi comportamenti non vanno vissuti come provocazioni o opposizioni atte a mettere in discussione il genitore in sé o manifestare ostilità o mancanza di rispetto.
Il bambino non è ancora in grado di comprendere quel limite oppure lo comprende, ma magari gli provoca frustrazione e non è ancora in grado di gestire la frustrazione. Questa cosa la deve imparare.
Quindi la domanda da farsi è: come smettere di urlare ai figli e avere più autocontrollo?
Ti voglio dare tre suggerimenti.
- Essere un esempio. Se è vero che i bambini devono imparare, i genitori possono essere il mezzo, un esempio positivo a cui ispirarsi. Per cui la prima cosa è riuscire a imparare a controllare le proprie emozioni e a rispondere in una maniera razionale per primi, in quanto genitori. Se avete bisogno di calmarvi per non reagire d’impulso, potete dire esplicitamente che vi prendete alcuni minuti perché siete molto arrabbiati e dopo ne parlerete con calma in quanto è una cosa importante. Quel tempo serve a voi per razionalizzare e ridimensionare l’accaduto e al bambino per calmarsi e capire meglio ciò che gli spiegherete.
- Concentrarsi sull’insegnamento e ricordarsi che i bambini sono immaturi. Questo punto serve per passare dal rimprovero al comprendere il motivo del comportamento. Chiedetevi: di quale insegnamento ha bisogno mio figlio? In che modo posso insegnarglielo? Quale passettino posso fare ora per aiutarlo a comprendere questa cosa?
- Usare l’umorismo, provare a sdrammatizzare. Spesso da piccole situazioni si creano dei drammi: i bambini non gestiscono le emozioni e se anche i genitori si lasciano travolgere, si rischia di provocare tensioni che possono arrivare a minare la relazione. Anche se il bambino ha avuto comportamenti adeguati ma fastidiosi, ci si può ridere sopra, per alleggerire il clima. E passare un pezzettino di competenze in più e non sfociare nel conflitto. Tornare in controllo di se stessi, adulti e bambini.
Per approfondire ascolta la puntata del podcast.
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