Quando pensiamo a community per genitori pensiamo a
- Gruppi whatsapp della classe
- Pagine Facebook delle mamme pancine
- I papà che vanno a bere la birra
Tutte queste forme di gruppi sono o forzature sociali oppure forme tossiche di comunità, che servono più che altro a vomitare le proprie ansie e frustrazioni. Quando va peggio questi gruppi diventano spazi dove i genitori esercitano bullismo su altri genitori, giudicano, escludono, attaccano, svalutano.
Queste sono dinamiche tipiche delle community senza regole condivise, senza un obiettivo o un valore forte che le accomuna. Questo porta a una conseguenza: molti genitori hanno l’incubo delle chat e dei gruppi tra genitori. Il più delle volte sono proprio i genitori più motivati e vogliosi di confronto ad allontanare sa queste realtà, mentre chi ha voglia di scaricare lo stress, fare rissa o chi cerca di svalutare gli altri per sentirsi meglio, prende possesso di questi spazi.
Quindi le community per genitori sono il male? NO!
Una buona community per genitori è la risorsa più grande che puoi avere oggi.
I motivi per cercare o costruire community di qualità sono diversi. Alcuni sono:
- sentirsi meno soli
- condividere esperienze
- essere d’esempio per i propri figli.
Questa idea ha guidato sin dall’inizio questo progetto. Ho rinunciato a investire tempo e contenuti in social network che mi avrebbero forse dato più riscontro in termini di numeri. Il mio interesse non è mai stato mettere insieme tanti genitori per fare numero; il mio interesse è mettere insieme quei genitori che vogliono davvero mettersi in discussione e creare un luogo che per loro potesse essere virtuoso.
Ne ho parlato, non a caso, nella puntata 100 del podcast, registrata in diretta sul canale Telegram con la community di Crescere Con Tuo Figlio. Ho fatto questa scelta proprio perché questo progetto ha bisogno del supporto della sua community, perché tutti abbiamo bisogno di una community di supporto, online e offline.
P.S. Se cerchi una community di qualità, sto provando a costruirne una su Patreon: si chiama Revolution Lab.