Giovanni Aricò, 17 Feb, 2020

Temperamento: chi nasce tondo può crescere quadrato? #042

Qual è il peso del temperamento nella crescita del bambino? Dobbiamo assecondarlo o educare il bambino a come ci si deve comportare? 

Jung distingue tra due atteggiamenti psicologici innati, l’introversione e l’estroversione. In questa puntata cerchiamo di capire un po’ di più cosa intende mettendo in relazione un’altro concetto importante, quello di vero sé e falso sé. 

Introversione o estroversione

Questo aspetto caratteriale è considerato innato, fin dai primissimi mesi si può notare una propensione verso un temperamento o un altro.

Si tratta di due atteggiamenti umani e ognuno di noi ha più facilità ad entrare in relazioni con persone affini. Il nostro sguardo è definito da come siamo.

Ne ho già parlato nella puntata Cosa vuol dire socializzare?

L’introversione spesso purtroppo non viene vista di buon occhio, a differenza dell’estroversione. In una società in cui la socialità riveste un ruolo importante, viene vista quasi come una caratteristica da correggere. Ma accadde anche il contrario, ovvero che si tenti di correggere e ridimensionare la forte estroversione di alcuni bambini.

Questi aspetti caratteriali sono uno strumento per aiutarci a capire di più nostro figlio o nostra figlia.

Se la sua natura non viene rispettata e si cerca di educare il bambino a essere diverso, ci possono essere due risposte:

  • l’adattamento: il bambino mette in secondo piano la sua vera natura, la nega. Ad esempio i bambini introversi pian piano imparano a relazionarsi con gli atri, anche se con disagio, si sentono più integrati. Viceversa i bambini estroversi iniziano a stare più da soli, magari a studiare, anche se con un po’ di angoscia, lo fanno e si struttura questa parte.
  • l’oppositività: il bambino si oppone a questo tentativo di educarlo, dice di no, diventa disubbidiente e oppositivo. Il bambino cerca i proteggere e preservare la sua vera natura, mette una corazza per difendersi o entra in sfida con chi cerca di cambiarlo.

Ognuno, in base alla risposta che l’ambiente ha rispetto al suo comportamento, si adatta. In una certa misura è giusto, in quanto a tutti è richiesto di adeguarsi a determinati contesti e ambienti, ma quando la negazione del temperamento, del carattere e dell’indole è particolarmente forte, il bambino struttura una parte falsa (il cosiddetto “falso sé”) trascurando e mettendo in disparte quella vera (vero sé).

Come capire il temperamento dei figli?

Ci sono tre cose che si possono fare.

Osservare

Strategia semplice ma fondamentale per provare a capire il carattere del bambino e conoscerlo meglio. Guardarlo, vedere che cosa fa e che cosa gli piace.

Chiedere

Chiedete ai vostri figli che cosa piace loro, come vivono le situazioni, perché fanno certe cose. Chiedete di spiegare l’esperienza del bambino per avere informazioni su come lui vive il mondo.

Rispettare

Rispettate l’esperienza personale del bambino, è la sua modalità di vivere il mondo. Accettate il suo modo di stare bene nel mondo. Non esiste un modo giusto né obbligatorio. Non esiste nulla che vada bene per tutti.

Provocare

Dopo aver fatto i tre passaggi precedenti, potete provare a mettere il bambino in situazioni che lo mettano un po’ a disagio, che lo facciano un po’ uscire dalla sua zona di confort. Per non cadere nel meccanismo che non bisogna mai farlo stare male, mai frustrarlo e sempre assecondarlo. Metterlo in contesti che non sono i suoi preferiti ma che possono aiutarlo ad adattarsi e reagire anche in situazione per lui non ideali potrà preparalo a eventuali situazioni che potrà incontrare nella vita. Uscire dagli schemi per aiutarlo a sperimentarsi in altri contesti.

Ascolta l’audio per approfondire l’argomento del temperamento dei figli.

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Giovanni Aricò

Giovanni Aricò

Sono Psicologo e Psicoterapeuta e nel 2011 ho iniziato a lavorare con i bambini e gli adolescenti. Oggi aiuto i loro genitori a trasformare le urla in abbracci.

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